Diario di un viaggio autunnale nel Nord-Est degli Stati Uniti

venerdì 5 novembre 2010

New England: day 7

Sveglia di buon ora (almeno secondo i miei standard...) per raggiungere il presidente della Midcoast Maine Fishing Heritage Alliance, Glen Libby, nel piccolo centro di Port Clyde, Maine. Trovo Libby nei docks del paese, posteggio l'auto, lo saluto e dopo 10 minuti mi chiede di seguirlo in ufficio...nel frattempo era salita la marea...e l'acqua arrivava a metà ruote...Libby è socio di un'azienda che si occupa di vender pesce, gamberi ed anche aragoste, sia freschi che da loro surgelati. Mi porta a vedere il piccolo stabilimento, ospitato nei locali che appartenevano ad un allevamento di aragoste ed ostriche, con tutte le vasche e le condutture ancora presenti. Mi affida ad un suo socio più giovane (con un passato di pescatore, per 10 anni, prima di vender la barca lo scorso aprile) che mi fa vedere i grandi frigoriferi usati per conservare il prodotto già sottovuoto, la cella frigorifera per il prodotto fresco, l'enorme bollitore per granchi ed aragoste, il laboratorio di sezionamento e di confezionamento. Salta subito agli occhi la cura dei luoghi sotto il punto di vista del controllo sanitario. Infatti in alcuni ambienti si entra addirittura lavando le suole delle scarpe in una vaschetta con disinfettante. Arriva uno dei loro pescatori con un pickup carico di ceste di granchi, stupendi, molto grandi, dai 10 a 15cm di diametro circa, tutti che si muovo "allegri" nella cesta, tranne due già morti che vengono subito individuati e buttati. I granchi vengono pesati, messi nelle ceste per il bollitore e subito buttati dentro per una ventina di minuti. Questo a parte conferire il classico colore rosso, consente alla loro carne di mantenere il gusto ricercato classico dei granchi...e delle aragoste. Certo la pratica è un attimo barbara...mi han fatto pena...però pensiamo ai polli, alle mucche e...peggio...ai cavalli macellati. Usciti dal bollitore gli vengon subito staccate le chele, poi lavorate in vari modi...anche a colpi di martello...per aprirle. La parte centrale, quella più grande, il corpo del granchio, viene buttata. Lascio lo stabilimento (che per fortuna era dotato di wifi) del Port Clyde Fresh Catch (il sito è la somma delle parole .com) per fare un giro della zona e mi portano dove stanno rioarando delle reti, in un capannone, peraltro mi fan vedere le nuove reti in kevlar, molto più resistenti e leggere di quelle classiche. Si discute anche dei pescatori siciliani e faccio cenno del problema della grandezza delle reti deciso dall'UE. Mi dicono che qui, su base volontaria, hanno allargato le maglie per consentire un'adeguata riproduzione della fauna marina.
Giro quindi il paese, raggiungendo anche il famoso faro collegato a terra da una passerella...ma il tempo è troppo ugioso ed umido...dopo 15 minuti la macchina fotografica ed il cavalletto erano bagnati!! Faccio un poco di foto in giro notando come la marea...che prima aveva intaccato la mia auto, ora è scesa, di ben 5 metri...azz.
ne approfitto per passare dal general store dove effettivamente si trova di tutto, gadget e fotografie della zona incluse.
Questa sera invece andrò a Rockland, un paese qui vicino, sia per fare una lavatrice sia perché mi han detto esserci il gallery walk day, cioè un pomeriggio al mese dedicato alle visite delle varie gallerie d'arte.

Ps: ho aggiornato l'itinerario percorso su google maps

venerdi 5 novembre 2010, Port Clyde, Maine



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Location:Lobster Rd,St George,Stati Uniti

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